Descrizione
Una meditazione esegetica su due brani del Nuovo Testamento: Giovanni 20,26-29 (“Perché mi hai veduto hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”) e Pietro 1,1-9 (“Voi lo amate pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui”). La domanda da cui il cardinal Martini parte è: cosa vuol dire che c’è una beatitudine per coloro che nonhanno visto e credono? Martini sottolinea come due siano essenzialmente le vie della felicità additate dal Vangelo: quello del verificare personalmente un dato e quella del fidarsi incondizionatamente. Gesù ha voluto che la sua manifestazione al mondo passasse sia attraverso segni da vedere e da toccare, sia attraverso gesti di fede da compiere. Credere senza vedere è il prezzo della libertà. Ed è anche un ponte verso l’eterno, quella vita in pienezza a cui tutti siamo destinati. Il testo è la pubblicazione della conferenza-meditazione tenuta dal cardinale all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto di Scienze Religiose Massimiliano Kolbe, di Vallo della Lucania (Salerno).
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