Descrizione
“Benedetto Piacentini si cimenta con tre grandi Commentari moderni: quelli di Arthur Weiser, Gianfranco Ravasi, e Luis Alonso Schökel- José Luis Sicre Diaz e mi sembra privilegiare, come punto di vista ermeneutico complessivo dell’intero libro, il suo studio filo logica mente attento e impegnato”. (…) comunque lo si interpreti, il protagonista di questo tanto complesso libro ha il grande e impagabile merito di dare voce non solo all’ultima sofferenza in eccesso e senza perché, ma anche a quella paura atavica dell’uomo di scoprirsi prima o poi una creatura imbrogliata, un figlio tradito, un re malamente detronizzato (GB 29-30; cfr. Gb 7) che irride, parodiandolo, il Sal 8. Non a caso, la stessa risposta finale di Dio a Giobbe, riprenderà ironicamente il filo di queste questioni circa il «dove il padre?», in qualche modo rovesciandole: «il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine dicendo: chi è costui che oscura il Consiglio con parole insipienti? Orsù, cingiti i fianchi come un prode, io t’interrogherò e tu mi istruirai. Dov’eri tu quand’io ponevo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza! Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai, o chi ha teso su di essa il filo a piombo? Su cosa affondano le basi delle sue colonne o chi ha gettato la sua pietra angolare, mentre gioivano in coro le stelle del mattino e plaudivano tutti i figli di Dio?» (GB 38, 1-7; cfr. Anche VV. 19-21.24). (dalla presentazione al libro di don Roberto Vignolo)
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