Descrizione
Una trentina di colpi in tutto, quasi due minuti d’inferno. Sulla fiancata del veicolo, non blindato, hanno lasciato fori di proiettile grandi come palle da biliardo. Shahbaz Bhatti è stato trascinato fuori dall’auto da tre uomini con il volto coperto, e giustiziatosenza pietà. Sugli interni del sedile posteriore color beige è rimasto il suo sangue, schizzato ovunque, e i suoi docummenti di lavoro. A terra i vetri in frantumi del finestrino.
“Qui c’è un mmartireper la sua fede, lui non è stato uccisoperchè era un ministro qualsiasi del governo pakistano, lui è stato ucciso perchè si era battuto per la libertà di tutte le minoranze religiose, questa è la verità”. (On. Franco Frattini in occasione della commemorazione di Shahbaz Bhatti)
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