Descrizione
Tutto cambia dopo il Covid, ma non l’idolo-capitalismo. O meglio: ce lo teniamo e continuiamo ad “adorarlo” o a subirlo in una sua nuova variante. Il titolo del libello – che prosegue l’indagine iniziata con “L’inconscio ? il mondo l? fuori” – riecheggia e parodizza un noto versetto biblico: Non avrai altro Dio all’infuori di me (Es 20, 3). L? si vuole significare il primato dell’inquantificabile, dell’invisibile, dell’incapitalizzabile, qui il senso ? capovolto e invertito: “Non adorerai se non me che sono un idolo”, “Non avrai altro capitale all’infuori di me”, “io che non sono dio mi faccio dio, il tuo dio, e tu mi adori e mi adorerai per sempre per sempre per sempre”. Mentre il divino, il Mistero, la Vita (o quale sia il suo nome) ? nel segno del dono, dell’abbondanza e dell’amore, l’idolo sta in quello della scarsit?, del ricatto e della seduzione, travestiti da merito, da promozione e successo. Di fronte all’infuriare del “capitalocene”, che ? un regno della morte, un “thanatocene”, l’intelligenza della vita dentro e fuori ci chiama a un risveglio, a una nuova radicale mutazione, a un passaggio profondamente trasformativo. A un nuovo “esodo”, perch? “dove c’? pericolo, cresce anche ci? che salva”, ci sussurra il grande Holderlin.