Descrizione
Lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi e il filosofo della scienza Giulio Giorello affrontano una delle questioni religiose più dibattute e enigmatiche di sempre: come si può rappresentare, ovvero come è stato rappresentato, nel corso dei secoli il corpo di Dio. I due autori intrecciano l’arte alla scienza, la filosofia alla religione: dal “ritratto” del Padre Eterno di Biagio d’Antonio nel museo di Arles alla rappresentazione della trinità di Masaccio – che sceglie di distinguerla in tre corpi diversi – alla teoria della gravitazione universale di Newton (ci si domanda: il corpo di Dio è soggetto alla gravità come qualsiasi altro corpo mortale?), fino al razionalismo naturalista di Spinoza e alla morte di Dio, teorizzata da Nietzsche e messa in lirica da Leopardi. La domanda che guida questo percorso riguarda il corpo di Dio: è un corpo mortale? È corretto rappresentarlo sotto forma umana? E perché l’uomo ha bisogno di un corpo, a sua immagine e somiglianza, per immaginare dio? Il saggio solleva e discute, con piglio divulgativo e uno stile appassionato e brillante, questioni etiche e culturali, che spaziano dall’ateismo al confronto con altre culture, dalle speculazioni accademiche all’estasi dei capolavori dell’arte.
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