La nostra bocca si aprì al sorriso. Umorismo e fede

16,00

Autore: Alessandro Pronzato
Editore: Gribaudi
Data di prima pubblicazione: 31 dicembre 2012
Tipo di rilegatura: Copertina flessibile
Pagine: 352

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Descrizione

L’autore condivide il punto di vista di papa Urbano IX, protagonista dell’omonimo romanzo di Bruce Marshall, il quale si dice convinto che «soltanto coloro i quali credono profondamente nella religione possono scherzarci su». Ma Alessandro Pronzato commenta: «Non so quanti siano convinti di ciò. La prassi dice esattamente il contrario. Si può scherzare su tutto, ridere o sorridere su tante cose, ma sulla religione non è possibile. Secondo il detto popolare è lecito “scherzare coi fanti” ma occorre “lasciar stare i santi”. Guai a toccare certe aureole. Guai a far esplodere una risata liberatrice che spazzi via, come una ventata irriverente, certe polveri e muffe secolari. Le cose della religione vanno avvolte in un manto di seriosità e solennità. Guai a strappar via quel drappo e mettere in evidenza che “il re è nudo”. «Se ci fosse veramente serietà, se la religione fosse una cosa seria, allora avrebbe diritto d’asilo anche lo scherzo, il riso, o almeno il sorriso. L’assenza di umorismo denuncia, invece, inequivocabilmente, che la fede non viene presa abbastanza sul serio». La domanda da cui prende le mosse questo libro è, dunque, la seguente: perché c’è così poco umorismo nell’area religiosa? Perché, all’interno della Chiesa, l’umorismo è visto con sospetto, con malcelata sopportazione, se non proscritto? Bisogna, come afferma Umberto Eco ne “Il nome della rosa”, «far ridere la verità». Mons. Luigi Bettazzi nella sua prefazione osserva: «Credo che Alessandro Pronzato si sia divertito a scrivere questo libro, che peraltro deve essergli costato tempo e fatica per l’ampiezza delle tematiche toccate e per la molteplicità e la varietà delle documentazioni». E conclude: «Son certo che quanti, sospinti dalla fama dell’autore e dalla curiosità del tema, vorranno leggere queste pagine, magari centellinandole a tappe successive per non fare indigestione e gustarle di più, ne ricaveranno non solo soddisfazione amabile, ma nutrimento sostanziale e sollecitazioni di speranza per un mondo più umano, più pacifico, più sereno».

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Peso 440 g

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